SPECIALE INTERSEZIONALITÁ - Gay diversi, diversi gay

Lo stereotipo dell’omosessualità nell’antichità ci propone per lo più un tipo di relazione asimmetrica tra maschi adulti e maschi adolescenti, come ad esempio nel caso celebrato dell’amore tra Adriano e Antinoo. E lo stesso modello ha attraversato i millenni fino a tempi recenti, se si pensa ai giovanissimi amanti mediterranei dei grandi omosessuali nordeuropei dell’Ottocento, a volte più, a volte meno attempati, ma comunque adulti, da Byron a von Gloeden. Un altro tipo di asimmetria ha pure attraversato epoche e culture le più diverse, da quella ottomana fino agli stereotipi europei della metà del Novecento, e cioè quella della coppia formata da due uomini, grosso modo coetanei, ma con una forte polarità tra un partner virile, attivo, “normale” agli occhi del mondo eterosessuale, e uno effeminato, passivo, a volte travestito (si pensi ad esempio al cinema italiano anni Sessanta, Settanta, dal “Vizietto” in giù).

L’immagine che prevale oggi tende, al contrario, a proporre una relazione omosessuale tra uguali. Le coppie più spesso rappresentate al cinema, in televisione, nella pubblicità, sui quotidiani, sono formate da uomini di pari età e ambedue con espressione di genere maschile. Essere “omo” non significa dunque soltanto scegliere un partner dello stesso sesso, ma anche della stessa età e con simili caratteristiche fisiche, psicologiche e identitarie. L’unica polarità ammessa in questo tipo di rappresentazione è quella tra partner di diverso colore, la cosiddetta coppia “interracial”.

Tutt’intorno a questa immagine centrale, tuttavia, si aggirano altri tipi di relazione, che assecondano le più diverse inclinazioni dei singoli uomini gay, e che sfuggono al modello della simmetria, e per questo sono relegate a spazi più marginali nell’immaginario collettivo sia del mondo eterosessuale sia degli stessi gay.

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La voce "Mario Mieli" nella Treccani. Intervista a Laura Schettini

Chi è Mario Mieli? Dietro questo nome un artista indomabile, un intellettuale forbito, un rivoluzionario, ma soprattutto, uno dei fondatori del movimento Lgbt italiano. La sua tesi di laurea in filosofia morale, pubblicata da Einaudi nel 1977 con il titolo “Elementi di critica omosessuale”, è uno dei testi italiani più celebri sull’omosessualità, rimasto però appannaggio di parte del movimento Lgbt, di singol* intellettuali in Italia, e considerato, invece, in tutto il resto del mondo, pietra miliare per studios* interessati agli studi di genere.  

Da qualche giorno, a più di trent’anni dalla sua morte avvenuta nel 1983, Mario Mieli è finalmente entrato nell’Enciclopedia Italiana. L’Enciclopedia Treccani ha avuto il meritorio primato di aver inserito uno degli iniziatori del movimento Lgbt italiano tra i grandi della storia del nostro paese dedicandogli una voce, curata da Laura Schettini, nel suo Dizionario Biografico degli Italiani. Un inserto più che opportuno, ma considerato “tardivo”.

L’Osservatorio LGBT ha avuto la possibilità di incontrare Laura Schettini per una breve intervista in merito a quest’importante avvenimento.

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Diversità sessuale in Spagna: percorso storico, luoghi e sfide turistiche

Un’insolita ventata d’aria fresca, proveniente dalla Spagna, ha inebriato il Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II di Napoli. Il 5 maggio, alle ore 16 in aula T3, si è svolto il seminario “Diversità sessuale in Spagna: percorso storico, luoghi e sfide turistiche” tenuto dal Prof. José Ignacio Pichardo Galàn della Oficina de Diversidad Sexual e Identitad de Género della Università Camplutense di Madrid. Pichardo Galàn si occupa di famiglie omogenitoriali e delle tematiche di genere.

Il seminario è stato inserito nel ciclo di lezioni del corso di Pianificazione Territoriale e Sviluppo Sostenibile del Prof. Fabio Corbisiero.  Tra i temi principali dibattuti nel seminario spicca il turismo che, come affermato anche da Pichardo Galàn, è una realtà strettamente collegata alle tematiche di genere.

Per poter comprendere le dinamiche collegate al fenomeno del turismo omosessuale in Spagna si è resa necessaria la considerazione del suo percorso storico in merito alle tematiche inerenti alla popolazione LGBT ed ai suoi diritti.  Il percorso si compone di numerose tappe per poi culminare nel 2005, anno che ha visto il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso. L’excursus sulla storia della Spagna parte dall’impero di Adriano (117 – 138) e dalla dominazione araba (711 – 1492), durata ben sette secoli. In entrambe queste tappe l’omosessualità non rappresentava qualcosa di insolito e di intollerabile. L’imperatore Adriano, ad esempio, amava Antinoo, un giovane ragazzo greco.  Tra il XII ed il XVIII si trova, invece, la terribile Inquisizione Spagnola che si pone in chiara antitesi all’omosessualità.

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Diversità sessuale in Spagna. Il video integrale del seminario con José Ignacio Pichardo Galàn

E' disponibile il video integrale del seminario di studi "Diversità sessuale in Spagna. Percorso storico, luoghi e sfide turistiche. I casi Maspalomas, Torremolinos, Sitges, Ibiza" con il prof. José Ignacio Pichardo Galàn della Oficina de Diversidad Sexual e Identitad de Género della Università Camplutense di Madrid. Il seminario organizzato dall'Osservatorio LGBT è stato svolto il 5 maggio 2016 presso il Dip.to di Scienze Sociali in Vico Monte della Pietà 1.

Per guardare il video clicca sull'immagine o a questo link.