Appello promosso dal Consiglio Scientifico della Sezione “Studi di Genere” dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS) a favore del ddl Cirinnà

Nel rispetto della pluralità di opinione di tutt* e di confronto tra idee diverse, le sociologhe e i sociologi firmatari del presente appello ritengono che il ddl “Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili”(cosiddetto ddl Cirinnà, atto del Senato italiano n. 2081) costituisca uno strumento equilibrato per la tutela giuridica e il riconoscimento sociale delle coppie di fatto e delle famiglie formate da genitori dello stesso sesso, e invitano i Senatori e i Deputati della Repubblica italiana ad esprimere il loro voto favorevole su di esso.

Negare alle coppie di fatto la possibilità di legittimare la propria unione di fronte alla legge e ai bambini e alle bambine famiglie arcobaleno la possibilità di avere due genitori, significa negare l'esistenza di famiglie già socialmente costituite.

Infatti, i  risultati della ricerca sociologica mostrano una diffusione, su scala mondiale, di nuove forme familiari che si affiancano oggi alla famiglia di tipo tradizionale e i cui valori e supremi interessi convergono. Inoltre, l’approvazione del ddl Cirinnà consentirebbe al nostro paese di adeguare la propria legislazione a quella degli altri paesi occidentali che, in molti casi, già da anni riconoscono i diritti delle famiglie di fatto, indipendentemente dal sesso biologico delle coppie che le costituiscono.

Il Consiglio Scientifico della Sezione AIS Studi di Genere, promotore del presente appello, esprime dunque preoccupazione per la possibilità che la votazione in Senato del ddlCirinnà possa bloccarsi sul tema della genitorialità, rischiando di arenarsi sull’istituto della“step child adoption” disciplina che estende alle coppie omosessuali la possibilità di adottare (in casi specifici e valutati di volta in volta da un Giudice, quindi garanzie che escludono il ricorso occulto alla surrogazione di maternità,
oggi vietata in Italia) il figlio del coniuge.

Come sociologi e sociologhe e docenti impegnati sui temi del genere e dei diritti delle persone, non possiamo non rilevare che il ddlCirinnà rappresenta la garanzia minima per le coppie di fatto, omosessuali ed eterosessuali, nonché una forma, benché ancora insufficiente, di tutela per tutti quei bambini e quelle bambine che vivono oggi con coppie di genitori non uniti in matrimonio. Il ddl Cirinnà e il conseguente riconoscimento giuridico e sociale di queste famiglie assicurerebbe la tutela e la legittimazione di tutte quelle famiglie legate da vincoli affettivi e parentali che sono ancora impossibilitate ad unirsi in matrimonio o, più semplicemente, che hanno deciso di non sposarsi.

Infine, in una fase delicata come quella attuale, invitiamo il mondo politico e quello della comunicazione a porsi in modo più equilibrato, documentato e meno ideologico di fronte a tematiche sensibili e fondamentali delle società contemporanee, come quelle relative alla diversificazione delle relazioni affettive e famigliari. Facendo così prevalere quel buon senso e quel rispetto delle persone, necessarie alla formazione di un consapevole e maturo dibattito pubblico che, da troppi anni, sembra mancare nel nostro paese.

FIRMATARI
Consiglio Scientifico AIS Sezione Studi di Genere