Si alle unioni civili e alle adozioni perché l’Amore non ha sesso, l’Amore è Amore.

Vai al video con la storia di Walter e Emanuel raccolta dalla trasmissione TV Le IeneIl 6 febbraio 2015 Walter scriveva: “Ciao, sono gay, ho una relazione stabile da 13 anni, ora sono ricoverato ad Aviano per un grave linfoma che mi sta separando dal mio compagno. Non abbiamo tutele, se la malattia e voi me ne date il coraggio, vorrei far capire che amore è amore, assistenza è assistenza, diritto è diritto, e una lacrima è una lacrima”.

La condizione di Walter, ad un anno dalla sua morte continua ad essere accennata, non in quotidiani, giornali, che discutono di diritti o leggi, ma in una pagina facebook, La “sfigata” che ha sconfitto il cancro, di cui è autrice una ragazza ventenne, e dove si confrontano persone con gravi malattie. Un tumore, e non un codice, questa è la vera ironia, a quanto pare, rende tutti uguali; un cancro non fa distinzioni, infatti può colpire chiunque, e chi si trova in queste condizioni, richiede assistenza medica, familiare, senza discriminazioni di alcun genere. Walter con quelle parole, descrisse la sua situazione, una condizione comune a molti; se ne è andato a 37 anni, non prima di aver coronato un sogno, celebrare simbolicamente il suo “amore” perché è cosi che lo ha chiamato, insieme al compagno di una vita Emanuel e suo padre Piero. Walter ha scritto queste poche righe, con uno scopo ben preciso, quello di dire che Emanuel doveva essere lasciato tranquillo, tra le loro cose, anche dopo la sua morte. Piero, lo straordinario papà, ha aiutato Walter a lasciare una casa ad Emanuel, proprio quella casa, che sarebbe spettata a lui, se fossero stati eterosessuali.

Dove è finito l’art 3  della Costituzione, che manifesta il principio di uguaglianza formale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Walter e Emanuel sono uguali rispetto una coppia eterosessuale? La legge quindi, è davvero uguale per tutti? È stata compiuta qualche discriminazione in base alle condizioni personali dei due ragazzi? Sembra proprio di si.

Emanuel è stato tutelato, almeno in parte, con un testamento, che è un atto di libertà assoluta, ma che prevede che un terzo dei beni possano essere sempre rivendicati dai parenti più stretti, ai sensi dell’articolo 536 del codice civile. L’unico atto che avrebbero potuto firmare Walter e Emanuel, oltre il testamento, era un contratto di convivenza; questo istituto esiste dal 2014, ed è una piccola rivoluzione, di cui pochi parlano.Questi contratti ad oggi, sono accordi con cui si definiscono regole della convivenza, ma in quanto atti privati, non sono opponibili a terzi come l’atto pubblico del matrimonio. Questi atti quindi, valgono molto poco. Questo è la sola cosa possibile in Italia nel 2016! Il parlamento si sta muovendo proprio in questo anno, per rendere concreto un altro dei principi alla base della Costituzione Italiana, l’uguaglianza sostanziale di cui spesso si parla solo, art 3 Comma 3 della Costituzione, dove è stato enunciato che: ”E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Il nostro paese è uno dei pochi in Europa, che ancora non riconosce le Unioni Civili, per questo il 23 gennaio 2016, e il 30 gennaio 2016, si sono tenuti due eventi, Svegliati Italia – è ora di essere civili e il Family Day, in vista della discussione al senato del ddl Cirinnà. L'Italia ancora una volta si è mostrata divisa a metà, da una parte una manifestazione in nome dei diritti gay e il riconoscimento giuridico per le coppiedellostessosesso, e dall’altra una protesta in difesa delle famiglie più tradizionali. Il suddetto ddl Cirinna è approdato in parlamento il 28 gennaio, con non poche polemiche. Matteo Renzi in questa occasione ha sostenuto che: "Per il Pd la legge non è rinviabile, poiché siamo gli unici in Europa senza una regolamentazione".

Nello specifico il ddl Cirinnà è diviso in due parti, nella prima parte tratta delle unioni civili, con riferimento alle sole coppie omosessuali, in sostanza crea un nuovo istituto per queste persone, e nella seconda parte tratta delle convivenze di fatto, con riferimento tanto alle coppie eterosessuali quanto alle coppie omosessuali. L'unione civile si creerà di fronte a un ufficiale di stato civile con la presenza di due testimoni. Questa legge disciplinerà una realtà già esistente da molto tempo e garantirà finalmente la libertà di poter scegliere tra il matrimonio o la convivenza, senza dover rinunciare ad alcuni diritti fondamentali, fino ad oggi previsti nell’articolo 29 Comma 1 della Costituzione, solo per le famiglie fondate sul matrimonio. Il disegno di legge sulle unioni civili poi, regola questioni patrimoniali delle coppie di fatto, sarà possibile scegliere l'unione o la separazione dei beni, saranno riconosciuti i diritti di assistenza sanitaria. Il/la compagno/a potrà subentrare nel contratto di affitto, e per quanto riguarda l'eredità si applicheranno le stesse norme utilizzate per i coniugi. Infatti per ora è possibile ereditare i beni solo attraverso il testamento dove una quota spetta anche ai parenti (circa un terzo) del defunto nel caso in cui due persone non abbiano contratto il matrimonio. Tuttavia, le polemiche più accese riguardano la stepchild adoption. La stepchild adoption non è una novità, ma esiste in Italia dal 1983, solo per coppie eterosessuali; nel caso del ddl Cirinnà questo istituto permette l’adozione di un bambino, figlio biologico di uno dei membri della coppia all'altro, anche per le coppie dello stesso sesso. Questa legge darà la possibilità alle coppie omosessuali di adottare il figlio naturale del compagno o della compagna. Possibili modifiche di questo articolo (art.5), avrebbero l’effetto quello di impedire solo agli omosessuali di continuare a utilizzare una norma già esistente in Italia, e utilizzata in paesi come Germania, Estonia, Slovenia e Svizzera. Alcuni parlamentari sono contrari e ostacolano questo articolo 5 infatti hanno proposto il cambio del ddl proprio in questo punto. Perché? Perché non ci sono esperti capaci di dare dati sufficienti per affermare che bambini cresciuti in una coppia omogenitoriale hanno dei problemi. Il ddl ha lo scopo di dare voce a famiglie già esistenti da molto tempo, poiché è la legge che deve adattarsi alle nuove esigenze, di un’ampia comunità. La domanda di fondo è tuttavia una, perché alcune persone devono lottare, manifestare in piazza, per ottenere diritti che dovrebbero essere dati per scontati, e forse non dovrebbero essere nemmeno richiesti? L’articolo 2 della Costituzione afferma già:”La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo?”, e la Corte Costituzionale ha affermato ed introdotto che tra i diritti inviolabili vi è: “ Il diritto di realizzare, nella vita di relazione, la propria identità sessuale”, e il diritto alla libertà sessuale, poiché, citando il testo: «Essendo la sessualità uno degli essenziali modi di espressione della persona umana, il diritto di disporne liberamente è senza dubbio un diritto soggettivo assoluto» secondo la sentenza n. 561 del 1987. Questi diritti, sono tutti menzionati, dalla Costituzione ( che come si ricorda è la fonte primaria dello Stato italiano) ma a supporto di essi, il ddl sulle Unioni Civili ancora non è stato ancora approvato, per diventare la legge che molti cittadini richiedono, infatti mercoledì 24 Febbraio 2016 alle ore 16 il Senato ne riprenderà la discussione. Le associazioni LGBT in questa giornata, partiranno da diverse città d'Italia per prendere parte in massa al presidio a Roma nei pressi del Senato, in contemporanea con la ripresa della discussione sul ddl Cirinnà.
Dunque tutti saranno Roma per farsi sentire e chiedere diritti civili uguali per tutti, sperando che il testo diventi finalmente legge, a tutela delle tante famiglie che sono state invisibili per troppo tempo agli occhi dello Stato italiano.
Walter non avrà visto il suo sogno scritto su un pezzo di carta, approvato legittimamente da una politica, che non ha ascoltato migliaia di persone come lui, ma, in Italia, qualcosa a quanto pare, dopo un anno dalla sua morte si sta muovendo. Il suo messaggio, sembra arrivato forte chiaro anche a chi non ha voluto vedere per lungo tempo.

Walter e Emanuel sono stati sposati solo per nove giorni, cosi, la sera del suo matrimonio, ha postato su facebook questo: «Grazie per il matrimonio più bello del mondo, grazie al mio amore e al mio papà che mi hanno fatto da testimoni, spero sempre che più persone possano vivere il proprio amore, liberi da stupide convinzioni, o quant’altro. Noi abbiamo raggiunto il nostro simbolico incontro anche nella malattia, e speriamo solo che questa maledetta sorte mi dia il tempo di una fetta di torta. Voletevi bene!»