Quando i colori accendono l'amore: Fabio Canino presenta la Rainbow Republic

Una Grecia che si tinge dei colori dell’arcobaleno. Ridotta al collasso dalla crisi economica viene risollevata e letteralmente portata a nuova vita dalla comunità LGBT che ne fa la propria terra. Da questa premessa si dipana la storia della Rainbow Republic, immaginata da Fabio Canino, che dà il titolo al suo nuovo libro. Una Repubblica fondata sulla Pink Economy, su propri Ministeri (come quello delle Icone) e nella quale sono incluse le realtà più diverse. Passeggiando per le strade della Rainbow Republic cisi potrà imbattere, ad esempio, in due ragazzi che si scambiano un bacio appassionato, in una bambina che tiene per mano le sue due mamme, in una drag queen che cammina con fare da diva ed anche in una delle famiglie definite “tradizionali”: realtà che convivono pacificamente assieme sapendo di godere degli stessi diritti.Protagonista del romanzo è il giornalista eterosessuale Ulisse Amedei che, insieme alla bella Khloe, è stato incaricato di raccontare per filo e per segno alla Repubblica Italo- Vaticana quanto succede nella nuova Repubblica.

L’Osservatorio LGBT ha partecipato alla presentazione del libro, svoltasi al Teatro Diana il 1 Marzo, ed ha poi incontrato Fabio Canino, autore del libro. La presentazione è stata moderata dalla giornalista Simonetta de Chiara Ruffo ed ha visto la partecipazione dell’assessora regionale alla Formazione e Pari Opportunità Chiara Marciani, del presidente dell’Arcigay Napoli Antinoo Antonello Sannino e dell’attore Alessio Chiodini.La presentazione di Rainbow Republic ha poi aperto la strada anche al dibattito su argomenti d’attualità come la legge Cirinnà e la maternità surrogata, quest’ultima collegata soprattutto alle recenti vicende che hanno visto protagonista il politico Nichi Vendola.

 

Rainbow Republic è un libro divertente che fa della satira pungente ed irriverente il suo punto di forza con l’obiettivo di smontare cliché e consolidati stereotipi. «L’idea della Rainbow Republic», spiega Fabio Canino, «capovolge e demolisce i luoghi comuni, per far capire che vivere la discriminazione sulla propria pelle non è facile.» Canino poi aggiunge: «Il protagonista eterosessuale l’ho voluto proprio perché non ha mai pensato che qualcuno potesse mettere in discussione i suoi diritti. Fosse successo a me di non poter vivere la vita che volevo come avrei fatto?»

Rainbow Republic stuzzica i lettori e gioca con loro a partire anche dall’appellativo di “romanzo distopico” che lo stesso Canino ha dato al suo libro affermando che non si augura di vivere in una Repubblica composta da sole persone LGBT: «voglio solo dire che ci sono delle cose che spero otterremo anche qui da noi in Italia, grazie al buonsenso ed al solo desiderio di volere la felicità intorno a noi.» Proprio il concetto di felicità «è il punto principale, la felicità, quello che mi ha mosso a scrivere. Non mi auguro quello che sta succedendo adesso e cioè che un argomento di discussione pacifica, come la legge Cirinnà, tiri fuori asti e cattiverie che, evidentemente, sono presenti nella società. Se io sono single e felice, ma sono circondato da persone infelici, che me ne faccio della mia felicità? Io voglio vivere dove c’è tanta felicità e l’accettazione di tutti è un passo in tal senso e porta al progresso del Paese.» Canino conclude rivelando il vero protagonista del libro, l’amore: «che tu sia etero o gay, volevo che il protagonista fosse l’amore. Nella Rainbow Republic non vivono solo ed esclusivamente gay, all’interno di questa Repubblica c’è posto per tutti, l’importante è che chi ci va a vivere abbia le idee chiare sui suoi diritti.»

L’Osservatorio LGBT ha poi incontrato Fabio Canino per rivolgergli alcune domande conclusive.

Cosa ne pensa dello stralcio della stepchild adoption dal provvedimento sulle unioni civili passato in Senato?

Credo che è una cosa che andrà affrontata e risolta perché anche quella è giusto che ci sia, ma credo che in Italia non sarebbe mai stato possibile fare tutto insieme. È un paese indietro di 30 anni e far digerire tante cose insieme è impensabile. Per cui ben venga che sia stata filmata una legge che colma un vuoto legislativo che è molto più grave della mancanza della parte stepchild. Lo stesso è stato fatto in Germania, per prime sono state riconosciute le coppie di fatto e poi la stepchild adoption. Credo che questo sia un primo piccolo passo storico. Adesso si devono continuare le battaglie senza però essere tristi, da qui si riparte, da qui si deve andare avanti

È quindi un primo piccolo passo che porta con sé un messaggio positivo?

Certo che è un messaggio positivo, proprio perché adesso siamo un soggetto giuridico riconosciuto ed è da lì che si parte, dall’esistere.

L’idea della Natura contraria alle adozioni per le coppie omosessuali ed a questo tipo di famiglia continua ad essere propagata, come testimoniato anche dalla recenti affermazioni di Vittorio Sgarbi. Cosa ne pensa a riguardo?

Credo che la storia li seppellirà, come prima c’era chi non voleva che i neri si sedessero sullo stesso autobus dei bianchi, che non volevano dare il voto alle donne e che non volevano il divorzio. Adesso quando parliamo di queste cose ci viene da ridere e tra qualche anno rideremo anche di questo

Le va di lanciare un messaggio per i nostri lettori?

Un messaggio che io scrivo anche nel libro.Non dobbiamo avere paura dei colori. Non abbiate mai paura dei colori. I colori sono la diversità e la forza che ci rappresenta.

Rainbow Republic è edito da Mondadori e chiunque fosse interessato ad acquistarlo può trovarlo, ad esempio, qui.