Speciale Napoli. L'orgolio trans al comune di Napoli. Intervista a Daniela Falanga

Con lo slogan “orgoglio trans” si intende rimarcare la forza d’animo che ci vuole per rifiutare il proprio corpo biologico e le relative connotazioni di genere che la società gli attribuisce. Tra i consiglieri comunali che potrebbero comporre il prossimo Consiglio comunale di Napoli ed affiancare il primo cittadino per i prossimi cinque anni c’è Daniela Falanga, donna transessuale.

Daniela ha dovuto modificare il suo corpo per realizzarsi nel modo in cui era nata. Le sue rivendicazioni abbracciano i destini dei transessuali che sono fortemente discriminati e spesso relegati ai margini della società. Donne ed uomini che non accettano la propria identità di genere trovano barriere insormontabili ai cospetti dell’inserimento lavorativo, e soprattutto quelli che transitano verso il sesso femminile sono spinti, da un ambiente profondamente maschilista, a prostituirsi quando cercano un modo per trovare sostentamento.

La candidata al Consiglio comunale, nella breve intervista che ci ha rilasciato, esprime il suo forte desiderio di continuare ad aiutare la comunità dei trans-sessuali tramite il sostegno di istituzioni sensibili alla diversità. Inoltre ci ha confidato che l’attività di sensibilizzare chi un pensiero ancora se lo deve formare è ciò che la rassicura di più per arrivare ad un futuro migliore. Il suo impegno nei progetti che educano i bambini delle scuole ad una maggiore consapevolezza delle differenze e dei diversi orientamenti sessuali rappresenta il modo attraverso cui lei si è riscattata. Da esclusa a guida per quelli che ancora devono socializzarsi, questo passaggio non rappresenta soltanto il cambiamento di una condizione, ma anche l’abbattimento di quelle barriere che possono minacciare il tentativo di esprimere le proprie capacità per chi è portatore di differenze.

Come ci ha fatto riflettere la nostra intervistata, con un adeguato sostegno istituzionale sarebbe possibile redimere tutta una serie di persone che incolpevoli della loro condizione subalterna hanno bisogno di un sentiero già tracciato per conoscere quali siano i passi da compiere per liberarsi degli impedimenti che limitano il dispiegamento delle proprie capacità. Aiutare chi parte da una situazione di svantaggio a conseguire una partecipazione attiva alla società può regalarci non solo un contesto più egualitario, ma anche una collettività più varia e complessa, aperta alle sfide della modernità ed allo scambio libero di idee.

Mi può raccontare le sue esperienze e le conseguenti riflessioni che l'hanno condotta a voler rappresentare i cittadini al Consiglio comunale?

Lo faccio soprattutto per un motivo, innanzitutto, in questi anni.. negli anni in cui de Magistris è stato in carica come sindaco abbiamo ottenuto per la prima volta dei risultati molto importanti, teniamo conto che è stato il primo a garantirci.. ad istituire il registro delle unioni civili, il primo a fare in modo che Ruben, il figlio di due donne lesbiche, fosse trascritto all’anagrafe. E non solo de Magistris ci ha permesso di garantire a molte ragazze che si prostituiscono.. quindi ragazze trans-sessuali e anche ragazze FtM la possibilità di avere un lavoro, di potersi formare e di poter riprogettare la propria esistenza. Quindi questo è fondamentale per far capire perché io sono in questa battaglia e perché io voglio e desidero che de Magistris.. ma anche noi ci portiamo dall’altra parte di questa città, dalla parte in cui le cose si fanno, si affermano e dove possiamo ancora, per altri cinque anni, garantire alle persone di poter avere un sostegno maggiore.. sarebbe assurdo che tutto in questo momento cambiasse. Un’altra cosa fondamentale per cui io sto facendo questa corsa.. che mi preoccupava, ma io sono stata quasi buttata dentro è il mio percorso esistenziale.. io sono doppiamente incolpevole da figlio di camorrista e da donna trans-sessuale. Nel senso che ho subito stigmi molto importanti, uno perché appunto appartenente ad una famiglia particolare del vesuviano che purtroppo ha creato un pregiudizio che spesso si incontra in posti di questa Napoli, che è appunto quello di un ambiente pregiudicato da un mafioso. L’altro è per portare la mia esperienza da persona trans-sessuale attiva , da persona trans-sessuale che ha vinto le proprie battaglie personali anche in una famiglia in cui c’è un retaggio culturale molto importante e maschilista, sessista e che ho voluto in qualche modo anche correggere, anche andare oltre, con grande dolore ma in una vittoria che mi ha portato fin qui, mi ha portato ad occuparmi delle vite di altre persone. Quindi che cosa faccio.. porto la mia esperienza da trans-sessuale, mi batto per quelle che sono le nostre istanze che sono molto complicate.. l’ottanta per cento delle persone trans-sessuali a Napoli si prostituisce, quindi una situazione da tenere sotto controllo.. molte di queste ragazze hanno cinquanta sessanta anni, queste donne ormai mature e tra poco la questione sarà drammatica. Quindi lottiamo per una casa di accoglienza, lottiamo per avere altri progetti che garantiscano loro di avere un lavoro, lottiamo per dare la possibilità a queste persone di avere una degenza dignitosa.. come sta accadendo, lottiamo per tutta quanta la dignità di tutti gli esseri viventi, di tutti quanti coloro sono cittadini napoletani. In ogni caso sono dodici anni che calpesto i marciapiedi di questa città e mi occupo di tutte le marginalità. L’altro è di far emergere, nei posti in cui la camorra ha creato il pregiudizio, l’orgoglio degli incolpevoli.. dei figli di questi che possono serenamente crescere a contatto con altre persone e far emergere qualcosa che, purtroppo, sarebbe impossibile creare perché non hanno altre possibilità che seguire gli esempi che incontrano.. far emergere proprio l’orgoglio delle persone, del vicinato, di chiunque è intorno e non ci può fare nulla che purtroppo si prende lo stigma della camorra, che in qualche modo si sente quasi rassegnato e va a riconfermare quello che, purtroppo, il territorio ti offre.. a volte va semplicemente in uno stato di inerzia. Cerchiamo semplicemente di portare fuori l’orgoglio della gente, la voglia di fare, il desiderio di altri di poter essere esattamente cittadini di serie A come tutti gli altri. Cosa fondamentale, punto per me cruciale è l’infanzia, quindi permettiamo ai bambini di poter frequentare quegli spazi e quei momenti in cui i temi sono ludici, al di là della scuola, perché la scuola non può prendersi l’onere di educare tutti, non è possibile che la scuola riesca a fare questo, quindi a disciplinare i bambini ad una vita corretta, sana.. attraverso lo sport, attraverso la musica, attraverso le arti, dare la possibilità ai bambini di poterlo fare al di là di quella che è la vita dei genitori. I genitori non devono più sostenere.. io spero che non abbiano più questa difficoltà di dover sostenere i propri figli in un momento che per loro è decisivo, è di formazione e deve essere garantito a tutti i bambini indistintamente.

Mi interessava sapere le modalità attraverso le quali l’organizzazione politica che rappresenta intenda difendere gli emarginati e i discriminati, la tua esperienza riguardo ad un atteggiamento che va diffuso e le azioni che andrebbero compiute.

Le esperienze personali sono importanti ma vale la fatica che facciamo.. siamo sul territorio dalla mattina alla sera, a volte ci riuniamo addirittura alle otto per concludere le nostre riunioni a mezza notte per esempio, rientriamo spesso molto tardi, quello che si fa è tanto, non vale solo l’esperienza di orgoglio che noi manifestiamo tutti i giorni, vale quanto si fa, vale la fatica che mettiamo per cambiare le cose. Incontriamo centinaia di ragazzi.. io e Antonello Sannino, per esempio, entriamo nelle scuole ed incontriamo duemila – tremila ragazzi l’anno, questo vuol dire che.. non solo creiamo nuova cultura ma facciamo in modo che i ragazzi, proprio i ragazzi rientrino nelle loro famiglie.. perché sono loro a chiamarci, attenzione, più di chiunque altro, più dei professori.. più degli insegnanti, in realtà sono loro a volerci nelle scuole e spesso sono loro a dirci che vogliono liberarsi dal retaggio culturale delle loro famiglie, spesso omofobe, spesso trans-fobe. Quindi c’è questa grande difficoltà che esce fuori e che noi ovviamente cambiamo, ma un’altra cosa fondamentale è essere dei professionisti, creiamo dei progetti, ovviamente lo facciamo insieme all’amministrazione, in questo il sindaco ci deve stare, perché questa amministrazione ci sta molto vicino. Creiamo dei progetti con i quali, poi, le ragazze e di ragazzi discriminati possono avere possibilità come tutte le altre persone.. sono i fatti a garantire i cambiamenti.

Il fatto che lei non abbia accettato il genere che la società le avrebbe imposto non crede possa rappresentare "naturalmente" gli interessi di chi viene emarginato dalla società, un po’ come de Magistris, che mostra un orientamento anti-sistemico?

Questa è la mia teoria rispetto a questo: non esistono esclusi, emarginati , persone che sono ai marcia piedi esistenziali per loro volontà, esistono persone che se hanno la possibilità di poter vivere serenamente, sono persone forti che possono dare tanto a questa società, sono persone che possono garantire esattamente come gli altri le loro peculiarità al mondo, quindi non parliamo di persone considerate disagiate, lo sono in realtà perché la società le mette in quello stato. Se queste persone vengono aiutate smettono di essere disagiate, queste persone, quindi, diventano esattamente la parte propositiva del paese.

Cosa ne pensa della propaganda elettorale messa in scena dalla destra durante questa campagna?

Sinceramente sto vedendo per Napoli dei manifesti idioti.. credo che ci sia un idiozia di fondo rispetto alla propaganda che si fa per sé ma anche quella contro de Magistris e.. non so come dire.. la reputo lesiva per loro ed è davvero demenziale, io non so usare altre parole. Cioè il fatto di utilizzare addirittura la maglia di un’altra squadra per demolire un sindaco che è napoletano e tifa tra l’altro per la sua squadra.. lo trovo veramente ignorante, lo trovo deficiente, non posso avere altre parole.. come dire sono quelle trovate senza senso, fanno molto sorridere.

Cosa si aspetta personalmente nel caso in cui ricoprisse la carica a cui ambisce?

Di poter portare le mie istanze e farle riconoscere maggiormente, perché il fatto che ci sia una persona trans-sessuale dall’altra parte, dalla parte della politica, dalla parte dell’amministrazione vorrebbe dire che la città sarebbe emancipata, questo è fondamentale. Quindi portare le istanze di una parte del movimento LGBT particolarmente stigmatizzato, portare le istanze rivoluzionarie che porta il mio vissuto con sé e garantire ovviamente ai cittadini la parola, perché io ascolto prima di tutto e quindi prima di tutto porto le istanze di ogni persona che mi parla delle proprie difficoltà. Sono una tenace, l’ho dimostrato ed è da dodici anni che dimostro la mia tenacia..l’ho dimostrerò anche alla municipalità.

Auspica che continui il cambiamento che è partito cinque anni fa?

Certo, il cambiamento sarà ancora più importante.. se de Magistris ha saputo tenere una linea, ha saputo seguirla senza mai farsi compromettere da qualcuno o pensare di dover perdere consensi .. mai, mai.. farò esattamente quello che lui ha fatto, porteremo avanti quella linea, continueremo a costruire, continueremo a rendere questa città orgogliosa, e tutti i cittadini felici di viverla. Luigi de Magistris ha dato tanto, bisogna riconoscerlo, e tra cinque anni avremo una città ancora più sorridente, e soprattutto priva di differenze.. è quello che vogliamo, le differenze ci devono essere ma devono creare colori, non stigma o difficoltà.