La violenza domestica nelle coppie lesbiche

“La violenza ha mille volti, anche arcobaleno” è lo slogan utilizzato da ArciLesbica e D.i.Re (donne in rete contro la violenza) per togliere quel mantello di invisibilità che vive nella mente di coloro che non immaginano che anche una donna omosessuale possa subire violenze; purtroppo i soprusi esistono anche nelle coppie lesbiche, ma l’idea che possa esistere nei rapporti omosessuali rende impreparati per affrontare la questione, lo schema mentale dell’uomo che picchia la donna porta ad escludere totalmente che la violenza possa nascere tra due persone dello stesso sesso e anche nei casi in cui viene riconosciuta appare automaticamente meno grave, perché vissuta tra soggetti ritenuti fisicamente “pari”. Per questo motivo gli viene attribuito un grado di pericolosità più lieve rispetto a quello che subisce una donna da parte di un uomo. L’idea che tra donne non possa esistere prevaricazione porta a pensare che siccome sono due donne non possono essere violente, o, peggio, considerare i comportamenti violenti una conseguenza del proprio orientamento sessuale: siccome sono lesbiche si comportano così.

 

Questi stereotipi, pregiudizi, a cui tutti i soggetti sono abituati portano spesso le lesbiche e i gay a non riconoscere ciò che sta accadendo al proprio rapporto e a non guardarlo come un maltrattamento.

Inoltre, come riportato in un articolo da Il Post, una ragione della limitata informazione potrebbe essere dettata dalla paura all’interno della stessa comunità Lgbtqi a far emergere la violenza domestica, per l’idea che si possa aumentare così il discredito nei suoi confronti. La denuncia di abusi potrebbe insomma esporre al rischio di rafforzare gli stereotipi omofobi. In realtà, come spiegano gli esperti, come dice il buon senso e come confermano i dati, la maggior parte delle coppie omosessuali non sono violente: è la violenza domestica a non avere discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

Una ricerca sulla violenza nelle coppie lesbiche è stata condotta da ArciLesbica Roma nel 2011 su un campione di 102 donne omosessuali nella regione Lazio: in più di un caso su cinque (20,6 per cento) l’intervistata ha ammesso di avere paura del ritorno a casa della propria partner. In caso di violenza, il 70,6 per cento delle donne intervistate ha detto che chiederebbe aiuto in prevalenza ad amici (29,4 per cento) e ad associazioni (14,7 per cento). La percentuale di donne che non hanno saputo indicare nessun soggetto a cui rivolgersi è del 32,4 per cento; 27 donne su 102 hanno invece risposto che non chiederebbero aiuto; il 76,5 per cento di loro non ha indicato alcun motivo per giustificare questa mancanza di richiesta; l’11,8 per cento ha indicato invece come motivo la riservatezza, il 5,9 per cento l’umiliazione e il disagio.

Un passo avanti in questo ambito è stato fatto da Chayn Italia (vai alla pagina del sito di Chayn sulla violenza nelle relazioni lesbiche), la prima piattaforma open source contro la violenza di genere, che spiega benissimo come funziona la violenza in una coppia composta da due donne. Dichiarano le attiviste: «Le dinamiche, i comportamenti, gli atteggiamenti violenti nelle relazioni tra donne lesbiche ricalcano la stessa spirale della violenza che si produce nelle relazioni eterosessuali perché, al livello della relazione, hanno lo stesso punto di partenza: la volontà da parte di uno dei soggetti della relazione di esercitare un potere, un controllo e determinare l’altra persona, non accogliendone i desideri e i bisogni, ma facendo valere solamente la propria volontà su quella dell’altra».

È possibile rintracciare le manifestazioni tipiche e le dinamiche violente riconoscibili nelle relazioni lesbiche: agire sull’identità di genere, l’orientamento sessuale e le modalità relazionali della partner, la minaccia di outing, l’invisibilizzazione della relazione, l’isolamento all’interno della comunità LGBTQI, il ricatto emotivo tramite l’autolesionismo, l’autovittimizzazione.

Inoltre le attiviste cercano il sfatare i miti secondo cui non esistano abusi sessuali nelle coppie lesbiche, oppure come detto in precedenza che le donne non possono essere violente o che la violenza sia necessariamente reciproca, oppure l’aggressora sia inevitabilmente quella più mascolina.

Il tema della violenza nelle coppie lesbiche tende ad essere ignorato e nascosto, soprattutto dai media, e se ne discute ancora troppo poco, senza fornire alle persone aggredite il giusto sostegno. Chayn Italia in questo vuole essere una risorsa ulteriore per affrontare la violenza domestica e per sensibilizzare tutti alla questione, senza però sostituirsi al supporto offerto dai Centri Anti Violenza.

 

L'immagine è tratta da http://www.bbc.co.uk/blogs/eastenders/entries/3d3a4f3c-e46a-397b-9490-7edebd43d7bf