Oltre la Città Arcobaleno, verso una nuova cittadinanza LGBT in Italia. Un saggio Mc Graw Hill.

Over the Rainbow City. Towards a new LGBT citizenship in Italy (Mc Graw Hill, 2015) il cui autore è Fabio Corbisero (Professore di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli), verrà presentato nei prossimi giorni a Lecce. Testo innovativo, ricerca senza precedenti in Italia, il libro esamina un tema ancora molto poco indagato dalla letteratura scientifica. «Si tratta di una ricerca innovativa», ci dice ii prof. Corbisiero, «che si distingue dalle altre (poche) fin qui fatte in Italia perché mira a misurare la forza delle politiche di inclusione sociale delle persone LGBT che le città e il nostro paese più in generale stanno attuando per la comunità omosessuale».

L’approccio utilizzato è quello della multidisciplinarietà: sociologi, psicologi, giuristi e statistici si esprimono e si confrontano sulla tematiche LGBT.

Negli ultimi decenni la situazione delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali - soprattutto a livello europeo - è notevolmente cambiata, migliorata: maggiori diritti, maggiori possibilità, maggiore visibilità. E in Italia?

Lo scenario italiano si presenta ancora poco incline alla “questione omosessuale”, tanto che - nonostante il clima europeo sia particolarmente sensibile alla questione - nel nostro paese si registrano ancora alti tassi di intolleranza, aggressione e bullismo nei confronti di questa categoria sociale, gruppo decisamente ancora troppo vulnerabile. Ad esempio, le coppie same-sex e le famiglie omogenitoriali vengono rispettivamente viste come coppie e famiglie di seconda categoria, in quanto non viene riconosciuto loro lo stesso status delle coppie eterosessuali, determinando una diversa possibilità di accesso ai servizi dello stato sociale come istruzione, sanità e sistema pensionistico. Non di secondaria importanza sono le discriminazioni che si registrano in ambito lavorativo. Ancora troppe persone trovano, infatti, barriere all’ ingresso del contesto lavorativo e nascondono la propria identità in base alla percezione che essi hanno di poter subire discriminazioni, precludendosi, così, la possibilità di raggiungere il lavoro più incline alla propria persona, dando luogo  a quel processo di auto-esclusione selettiva.

In questo scenario le garanzie a livello istituzionale sono davvero carenti e ciò si ripercuote sul livello di cittadinanza delle categorie sociali tutte. L’autore del libro ribadisce, infatti, che “si tratta di lavorare a livello territoriale attraverso quelle che ho chiamato città arcobaleno, un equilibrato melieu di movimentismo, associazionismo e leadership dei sindaci che fa leva su politiche e leggi nazionali praticamente inesistenti”.  Le città arcobaleno rappresentano l’unica possibilità a livello territoriale per superare questo deficit legislativo.  Una soluzione vincente può essere la combinazione tra settori - da quello culturale, sociale e urbano a quello economico e politico - che attraverso la divulgazione di buone prassi e l’implementazione di azioni e politiche mirate per il contrasto all’omo-transfobia e all'inserimento del gruppo LGBT, cerca di proteggere e tutelare i suoi cittadini. Le amministrazioni locali, quindi, rappresentano la scommessa più grande, il nodo centrale del network che vede la collaborazione di sindaci, associazioni di settore e altri livelli di governance della città per rendere i cittadini LGBT completi detentori di questo status.

Le Rainbow City sono quindi quelle città gay-friendly, aperte e inclusive, dove i diversi orientamenti sessuali si incontrano e si rispettano reciprocamente, dove le identità sono libere. In queste città si ha la possibilità di sposarsi, adottare bambini ed è stato istituito il registro per le unioni civili.

Nel testo viene proposto inoltre l’indice italiano Rainbow City, il quale misura il livello di equità e cittadinanza raggiunto dalla categoria LGBT nelle diverse città italiane.  A ciò si è giunti partendo dalla costatazione dello stato attuale: politiche, interventi e azioni implementate a livello urbano per promuoverne l’inclusione. Tale formalizzazione rappresenta uno dei primi tentativi in Italia di studio di questo fenomeno, data la difficoltà del reperire fonti, nonché la complessità del concetto stesso.

Hanno firmato i capitoli del volume di Fabio Corbisiero diverse studiose e studiosi dell'Università di Napoli Federico II: Sociologhe e sociologi (Anna Maria Zaccaria, Fabio Corbisiero, Antonella Avolio, Fabrizio Canfora, Salvatore Monaco, Carmine Urciuoli), Statistiche e metodologhe (Amalia Caputo, Gabriella Grassia, Flavia Menna, Rosanna Cataldo), Psicologi (Anna Lisa Amodeo, Simona Picariello, Cristiano Scandurra), Giuristi (Salvatore Prisco, Fulvia Abbondante, Marina Monaco).

 

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