Speciale Cirinnà. Un’altra Italia? Vecchie credenze e nuovi possibili scenari
- Dettagli
- Pubblicato: Venerdì, 29 Gennaio 2016 23:10
- Scritto da Salvatore Monaco
Il riconoscimento giuridico delle coppie composte da partner dello stesso sesso non può essere trattato partendo da orientamenti politici o credo religiosi. Si tratta, infatti, di una questione ben più complessa, che deve necessariamente tenere in considerazione i cambiamenti sociali e culturali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Pertanto, la classe politica italiana deve compiere uno sforzo importante, che conduca il nostro Paese verso la modernità in tema di diritti.
In una società cosmopolita quale è la nostra, l'appartenenza all’Unione Europea ci rende cittadini di una stessa comunità, dentro e fuori i confini nazionali. Benché gli Stati che la compongono siano indipendenti, l’impronta comunitaria permea ogni livello della vita civile. È questo il motivo per il quale è possibile parlare di una cittadinanza “duale”1, che vede affiancare alla cittadinanza nazionale quella europea, che accomuna cittadini di stati diversi. L’Unione Europea è impegnata da sempre ad ammonire qualsivoglia forma di discriminazione, invitando il legislatore ad intervenire nei casi in cui la legge non garantisce l'uguaglianza formale, ma soprattutto sostanziale, tra tutti i cittadini.